Marco Costamagna partecipa all’Autopromotec Talk
“Quando ogni pezzo conta: il valore del Made in Italy nella componentistica e post-vendita automotive”
Il 10 dicembre 2024 si è svolto a Roma, presso l’Hotel NH Collection “Palazzo Cinquecento”, il terzo appuntamento Autopromotec Talk.
Si tratta di un ciclo di incontri che verte sui temi caldi della 30° edizione di Autopromotec, la Biennale Internazionale delle Attrezzature e del Postvendita Automobilistico che si svolgerà a Bologna dal 21 al 24 maggio 2025. Tra gli argomenti chiave ci sono energia e risparmio delle risorse, rigenerazione, circolarità, ottimizzazione dei cicli produttivi e sostenibilità.
Questo terzo incontro, dal titolo ““Quando ogni pezzo conta: il valore del Made in Italy nella componentistica e post-vendita automotive”", ha fornito un approfondimento sul ruolo strategico del Made in Italy nel settore della componentistica e del post-vendita automotive.
Moderato da Giuseppe De Filippi, vicedirettore Tg5, ha visto vari esponenti di istituzioni e aziende italiane raccontare di come l’industria della componentistica italiana abbia davanti a sé una strada impegnativa, ma anche ricca di opportunità, soprattutto all’estero. Ogni intervento ha approfondito un focus specifico:
Alessandra Pastorelli (Ministero degli Esteri) ha aperto l’evento sottolineando l’importanza del Made in Italy e delle fiere per l’internazionalizzazione e ha illustrato iniziative come il Piano Mattei e la “Diplomazia della Crescita”.
Andrea Mattiello (ICE) ha presentato il supporto dell’ICE alla 30ª edizione di Autopromotec come vetrina globale per il settore automotive.
Gianmarco Giorda (ANFIA) ha evidenziato il successo del comparto della componentistica italiana, trainato da innovazione e qualità.
Luciano Palmitessa (Unigom) ha spiegato il valore strategico dell’Independent Aftermarket (IAM), un settore resiliente con grande impatto economico.
Cinzia Motta (OMCN) ha affrontato la sicurezza nei ponti sollevatori, richiamando le nuove normative europee e la tutela del Made in Italy.
Antonio Cirillo (Kimicar) ha raccontato l’eccellenza italiana nei prodotti chimici per la cura dei veicoli, enfatizzando qualità e sostenibilità.
Gianni Menghini (Meclube) ha celebrato il Made in Italy come sintesi di tradizione e innovazione nel settore delle attrezzature.
Francesca Paoli (Dino Paoli) ha narrato la crescita della sua azienda, leader mondiale nella produzione di avvitatori per motorsport e pit stop.
Presente anche Marco Costamagna, Presidente di Federlavaggi
All’Autopromotec Talk presente anche Marco Costamagna, Presidente di Federlavaggi.
Il suo intervento ha approfondito il tema delle normative sulla sicurezza nel settore degli autolavaggi, evidenziando il ruolo di primo piano che il comparto italiano riveste anche in ambito ESG (Environmental, Social, and Governance).
Gli autolavaggi italiani si distinguono per:
l’adozione di sistemi di depurazione avanzati, che consentono il riciclo di ben 25 milioni di metri cubi d’acqua all’anno
l’utilizzo di macchinari Industria 4.0, progettati per garantire alti standard di efficienza, sostenibilità e sicurezza.
Le certificazioni UNI EN, applicate al settore, testimoniano il costante impegno nel mantenere standard qualitativi elevati.
Grazie a oltre 150 brevetti che tutelano tecnologie innovative (come le spazzole e i sistemi di riciclo dell’acqua), il settore italiano si è affermato a livello globale. Con il 50% del fatturato destinato all’export, gli autolavaggi italiani vantano una crescente presenza in Europa, Medio Oriente, Africa e Far East, consolidando la propria leadership internazionale.
Il comparto genera un giro d’affari complessivo di 2,5 miliardi di euro all’anno e impiega direttamente circa 1.000 persone, oltre ai numerosi rivenditori, gestori e operatori dei 14.000 impianti attivi nel Paese.
L’Italia è inoltre leader europeo per densità di impianti, con una media di un autolavaggio ogni 3.000 automobilisti, e registra un’intensa attività, con una media di 6 cicli di lavaggio per automobilista e punte che arrivano a 18 per i veicoli nuovi.
L’incontro ha ribadito come il Made in Italy rappresenti un patrimonio da tutelare e valorizzare
Grazie al contributo delle istituzioni e delle imprese, l’Italia si conferma un modello di eccellenza industriale nel panorama globale, pronta ad affrontare le sfide della transizione tecnologica e dell’internazionalizzazione.
Il Made in Italy non è solo un marchio, ma un sinonimo di qualità, innovazione e sostenibilità, come dimostrano i successi delle aziende italiane nel mercato globale. Il settore continua a distinguersi per la capacità di coniugare tradizione e avanguardia, confermando il suo ruolo di ambasciatore d’eccellenza dell’industria nazionale.